Prima di passare alla parte esatta dove vediamo come creare un logo, è importante fare una piccola ma grande precisazione. Logo e brand non sono sinonimi e, di conseguenza, usare uno dei due termini per indicare il concetto dell’altro risulta errato.
Questo dal momento che la parola brand è collegata all’insieme di tutti gli elementi tangibili ed intangibili appartenenti ad un’impresa. Creare un brand richiede inoltre molto più tempo e risorse rispetto alla realizzazione di un marchio (o logo). Ciò data la necessità di ottenere e generare nel mercato:
- awareness
- identity
- equity
rispettivamente riconoscimento, identità e valore del brand. In questo articolo parliamo della pratica relativa alla costruzione della brand identity. Dai un’occhiata qui per approfondire!
Il logo è un simbolo grafico o un marchio visivo che rappresenta un'azienda, un marchio o un'organizzazione, ed è parte della brand identity. È una rappresentazione visiva distintiva che identifica e differenzia un'entità dagli altri. Solitamente sono composti da elementi come testo, grafica, icone o combinazioni di questi.
A far parte della brand identity ci sono anche gli elementi intangibili, tutti quegli elementi legati ad un’azienda considerabili astratti. Tra questi, ad esempio, vi sono il sentimento generato nei consumatori o la reputazione, che non hanno modo di essere rappresentate in modo concreto. La marca è data dall’insieme di questi elementi, e quindi, risulta errato anche in questo caso riferirsi al logo con questo termine.
Che tipologia scegliere
Per sapere come creare un logo bisogna riuscire a distinguere quale tipologia potrebbe essere più armoniosa per la vostra azienda. I loghi, in modo generale, possono essere divisi tra i seguenti macro gruppi:
- Logotipo. Dall’unione delle parole greche λόγος (logos) e τύπος (typos), rispettivamente immagine e testo, è un segno per caratterizzato dalla trascrizione grafica di un nome.
- Logo. Riprendendo l’etimologia greca del termine, il segno si differenzia dal punto precedente per l’assenza del testo, lasciando puramente spazio all’aspetto grafico.
Analizzando poi in modo più dettagliato:
- Pittogramma. Un segno iconico, che sia rappresentativo di un prodotto e/o servizio dell’impresa. Per esempio, un’azienda che offre un servizio di noleggio gru utilizzerà il mezzo come logo o parte di esso.
- Ideogramma. In questo caso, l’elemento grafico non rappresenta in modo diretto ciò che l’attività offre, andando di conseguenza ad essere “non iconico”. È il caso di Nike, dove il suo “swoosh” non ha un legame diretto con i suoi prodotti.
- Monogramma. Questo segno viene realizzato sovrapponendo le lettere di una parola, andando a creare, con lo stile ed ordine desiderato, un elemento grafico caratteristico ed unico. Di questo ci sarà un esempio nelle prossime righe.
- Acronimo. Il segno viene creato e pensato unendo le iniziali di diverse parole in un’unica sigla, andando poi a personalizzare stile e colori. Avete presente IBM? Esattamente così, infatti è l'abbreviazione per International Business Machines.
- Pay-Off. Questo elemento non è strettamente un logo, ma viene posizionato tipicamente al di sotto della grafica. Si tratta dello slogan e spesso viene usato per rappresentare maggiormente nel logo l'identità dell'impresa.
Come creare un logo
Eccoci, dunque, alla sezione più importante, dove vediamo come creare un logo. Nelle righe sopra abbiamo visto come sia in realtà più complesso il branding che la realizzazione del marchio, ma ciò non implica che sia un compito da prendere sottogamba.
Infatti, realizzare un logo richiede un’ottima, se non completa consapevolezza dell’azienda. Il logo, come detto all’inizio, è la sua essenza e deve pertanto deve racchiudere la sua identità completamente. La filosofia, i valori, le idee, il mercato, gli obbiettivi, gli inizi e tutto ciò che fa parte o può contribuire all’arricchire l’identità. Il logo deve essere unico e riconoscibile, in grado di comunicare e rappresentare l’azienda.
Individuati gli elementi chiave dell’impresa, sarà necessario individuare l’identità cromatica. A proposito di ciò abbiamo realizzato un post sui colori e il marketing. Vieni a visitare il nostro profilo LinkedIn.
Si ha poi la sperimentazione dei diversi stili, ordini, elementi da aggiungere o rimuovere, font delle scritte e più. Solo così si riuscirà a trovare il logo che meglio rappresenta l’impresa, sia in termini d’identità che di piacevolezza estetica. L'ultimo passaggio riguarda la realizzazione vera e propria, eseguita con programmi atti alla realizzazione di elementi grafici o affidandosi ad una figura professionale.
Come creare un logo celebre?
Per comprendere ancor meglio come creare un logo, vediamo alcuni esempi delle aziende più famose di oggi:
- Amazon. Il suo logo moderno è rappresentato da diversi elementi, ognuno con un significato preciso. Esso è composto dal nome dell’impresa di Bezos e una freccia al di sotto. Questa simboleggia in primis il loro celebre servizio di shipping, collega poi la “A” iniziale alla “Z” andando a mostrare un catalogo prodotti estremamente ampio, “dalla a alla z”. Infine, la freccia è disegnata in modo tale da ricordare un sorriso, data l’attenzione dell’azienda alla soddisfazione dei clienti.
- Carrefour. La catena francese di supermercati deve il suo nome al primo negozio inaugurato, esattamente all’incrocio tra due strade, in italiano infatti “carrefour” significa “incrocio”. Il loro logo rappresenta infatti indicazioni stradali. Altro elemento, se si pone attenzione, è la “C” che si crea in negativo tra le due frecce e i colori tipici della bandiera francese.
- Toyota. La casa automobilistica giapponese ha voluto ricordare la forma di un volante con il loro logo, ma con un tocco personale. Questo è l'esempio del monogramma lasciato in sospeso. Infatti, ponendo attenzione, anche in questo caso si possono individuare in sovrapposizione tutte le lettere appartenenti al nome dell’azienda, ovvero “T”, “O”, “Y” e “A”.
Riassumendo
Dunque, sapere come creare un logo può rivelarsi molto importante per affermarsi nel mercato, sia agli occhi della concorrenza che dei consumatori.
Deve essere un elemento caratteristico, che possa comunicare e creare collegamenti immediati con prodotti e servizi dell’impresa a cui appartiene.
Un ultimo esempio è il nostro logo, quello di Ekeria. Richiama l'iniziale del nome, evoca creatività con il colore, è semplice ed esprime l’apertura mentale. Il "pensare out-of-the-box". Qui abbiamo spiegato in modo dettagliato come nasce il nostro logo.
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