Quando ci si approccia alla pubblicità su Google, si entra in contatto con alcune problematiche comuni, vediamo quali sono ed eventualmente come aggirarle (o se affidarsi ad un partner esterno).
Non è semplice capire come approcciare le varie criticità che emergono quando ci si avvicina a Google ADS per la prima volta. Abbiamo cercato di raccogliere un piccolo elenco, andando anche a dare qualche soluzione.
Resta chiaro che, il modo migliore per ottenere un buon risultato è sempre affidarsi ad un professionista che abbia già esperienza in un determinato ambito perchè possa occuparsene oppure supportarci.
Su quali canali mostrare le mie ads?
Sembrerà banale ad un occhio inesperto, ma non è scontato: la molteplice scelta cui la persona viene messa davanti in fase di implementazione delle varie campagne, può essere uno scoglio da superare: quale ambiente è meglio per il mio prodotto? In quale contesto è meglio un prodotto piuttosto che un altro?
Quanto spendo quando creo una campagna su Google?
I costi sono variabili perchè, come si diceva durante gli scorsi articoli (li hai già letti tutti? Qui per recuperarli↗) le chiavi di ricerca sono inserite all’interno di vere e proprie aste e in base al volume di ricerca legato ad una determinata keywords il costo potrebbe variare anche di molto.
Questo come si traduce in termini pratici: che il costo per occupare un determinato spazio nel tempo potrebbe cambiare (anzi, lo farà sicuramente).
Ma ci sono anche altri i fattori che vanno a creare scompiglio all’interno del sistema di aste e nel valore dei termini di ricerca: i nostri competitor (che più l’oceano cui ci rivolgiamo è rosso e più saranno tanti) o la cura che mettiamo all’interno della nostra comunicazione (e quindi la sua efficacia, la sua capacità di intercettare i reali bisogni del nostro mercato potenziale).
Quindi come si deve procedere?
L’ideale è sicuramente affidarsi ad un professionista del settore, in alternativa Google mette a disposizione corsi e tutorial anche gratuiti per gettare le basi di una strategia digitale efficace.
Una cosa è sicura: le campagne vanno monitorate. In prima fase bisogna avere chiaro l’ecosistema del business, a chi si rivolge, quali sono le parole chiave, come segmentare o creare le varie campagne.
Poi bisogna creare materialmente ogni tipologia di annuncio (è sconsigliato, anche se in molti tendono a farlo, da subito affidarsi solo all’AI di Google perchè si perderebbe in controllo rispetto alle azioni); ed infine raccogliere i primi risultati. Cosa sta performando? Cosa no? Perchè?
Ciò che performa, può farlo meglio? Come?
E di nuovo una fase di creazione, ottimizzazione, analisi. Cercando di stare dietro sia allo sviluppo del mercato, ai trend del momento, agli aggiornamenti dell’algoritmo di google e anche ai movimenti dei nostri competitor.
Creare una strategia di digital marketing funzionale al proprio business è semplice, se sai come farlo. Hai bisogno di una mano? Chiedi a noi.