I media di massa nascono quando iniziano a crearsi le prime importanti aggregazioni umane. Si parla delle città, che si formano nella prima metà dell'Ottocento, quando le persone si trasferiscono dalle campagne ai centri abitati con l'obiettivo di trovare lavoro. Dunque, si parla della formazione di "masse". In quel contesto si diffondono i giornali, pagati a basso prezzo e fonte di informazioni per le persone. In molti non sapevano leggere bene, così ad occuparsi della lettura ad alta voce era una persona sola.
Ad inizio Novecento, poi, si arriva alla nascita della radio. Veniva utilizzata per le comunicazioni in guerra e si temeva che venisse intercettata. Solo dopo l'esperienza del Titanic e del suo S.O.S. diffuso dal marconista a più radio si capì la sua potenzialità. Una potenzialità che avrebbe cambiato le cose. Dunque, si vide la radio come un mezzo con cui mandare un messaggio da un punto solo a molti. Divenne, così, un mezzo di massa, e venne coniato il termine "broadcast".
Infine, si parla della televisione. Questa ebbe varie "false partenze". Ebbe modo di nascere e svilupparsi solo nel secondo dopoguerra. In Italia, in particolare, giunse in ritardo rispetto al resto d'Europa.
Il giornale, la radio e la tv sono i tre grandi media tradizionali. Hanno attraversato quasi due secoli. Hanno mutato forma, ma sono ancora presenti. La loro caratteristica principale è, per l'appunto, quello di comunicare da un punto unico a molti. Da un unico emittente a tanti riceventi. In più, spesso questa comunicazione non permette risposta. Da qui si coglie qual è la differenza tra media tradizionali e new media principale.