Dal periodo della pandemia in poi, c’è stato un boom nel campo del social commerce, legato ad un uso sempre nuovo dei social da parte sia degli utenti, sia delle aziende. Ma di cosa si tratta? Ed è davvero una buona via per le aziende di raggiungere il proprio target e vendere i propri prodotti?
Spesso, a molte persone capita di scorrere il feed di Instagram, guardare il prodotto presente in un post e pensare “carino, questo lo comprerei”, senza poi avere voglia di andare sul sito del brand e acquistarlo. Per questo motivo, molte piattaforme si sono portate avanti, permettendo alle aziende di collegare in modo diretto il proprio shop ai social.
Il social commerce, dunque, è una pratica che combina elementi di social media e commercio elettronico per consentire alle aziende di vendere direttamente i propri prodotti o servizi attraverso piattaforme di social media. Questo approccio sfrutta la grande base di utenti e l'ampia portata delle piattaforme social per facilitare l’acquisto da parte degli utenti stessi.
In particolare, sono Facebook, Instagram e Pinterest i social a sfruttare principalmente questa cosa, consentendo alle aziende di collegare i propri shop alle piattaforme o di vendere direttamente su esse, come si fa con il Marketplace di Facebook. Tuttavia, anche TikTok si sta muovendo molto per implementare funzioni di acquisto sempre più smart da dentro la piattaforma, sperimentando varie funzioni in diversi paesi.
Inoltre, i dati di Statista Market Insight rilevano una previsione di aumento fino al 22% di entrate dal social commerce in tutte le transazioni e-commerce entro il 2028, per l’India, mentre per la Cina è stimato un 55%.
Nonostante la vendita diretta sui social possa sembrare allettante, recenti dati hanno dimostrato che il Paese da cui più si effettuano acquisti tramite social sono, come già detto, la Cina e l’India. Tuttavia, c’è un netto scarto rispetto agli altri Paesi, dove il social commerce non è una pratica così diffusa e si prevede che non lo sarà nemmeno in futuro.
Per portare dei dati, a seguito dell’India c’è il commercio statunitense, in cui la percentuale del social commerce su tutta la vendita online è attualmente solo dell’8,3%, seguito dal Brasile con un 7,1%, e per il 2028 entrambi i dati saliranno solo al 9,2%. Dunque, l’apporto del social commerce sull’intero commercio online rimarrà comunque estremamente basso per tutti i Pesi che non siano Cina e India.
Sicuramente le funzioni di vendita sui social sono utili e in costante aggiornamento, ma per ora non si prospettano grandi aperture per i brand che vogliono vendere principalmente online. Si possono implementare per avere un canale in più, ma per chi ha intenzione di vendere online un e-commerce resta sicuramente la base principale da cui partire per gestire al meglio le vendite.
Ma avere un eCommerce è solo una base. Perché questo sia efficace, deve adattarsi alle necessità e allo stile del brand e soprattutto deve essere facilmente trovato per poter generare molte vendite. Ekeria è una digital agency partner di BigCommerce, una delle migliori piattaforme per realizzare negozi online professionali e sicuri. Ci occupiamo di:
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